La Festa di Primavera, meglio nota in Occidente come Capodanno Cinese, quest’anno si è svolta dal 31 gennaio al 6 febbraio. Si tratta della più importante e conosciuta festa tradizionale della Cina e coincide con la seconda nuova luna dopo il Solstizio d’Inverno. Le celebrazioni durano quindici giorni: partono dall’ultimo giorno dell’ultimo mese del calendario cinese, per quest’anno il 31 gennaio, e vanno fino alla Festa delle Lanterne, il 15 febbraio. Durante questo periodo molti cinesi viaggiano lungo tutto il Paese, trascorrendo le vacanze con le loro famiglie; il Capodanno Cinese è conosciuto anche come “la più grande migrazione annuale umana al mondo”.
La leggenda narra che, in tempi remoti, un feroce mostro di nome Nian vivesse tutto l’anno sul fondo del mare e una volta ogni 12 mesi, in occasione del Capodanno Cinese, uscisse dal mare e si addentrasse nei villaggi, terrorizzando e divorando chiunque incontrasse. Ogni anno, dunque, la popolazione terrorizzata si rifugiava sulle montagne per evitare di incontrare Nian. Un anno, mentre tutti si stavano rifugiando sulle montagne, un anziano entrò nel villaggio e chiese ad una signora di alloggiare in casa sua per una notte; in cambio avrebbe mandato via il terribile mostro. Nonostante la signora cercasse di persuaderlo ad andare via, il vecchio insisteva per rimanere. Quando Nian entrò nel villaggio, qualcosa di nuovo accadde: nell’aria risuonò uno scoppiettio di petardi, la casa della signora era piena di foglietti rossi e una candela accesa portava luce. Il mostro ebbe così paura che fuggì via con grande sorpresa di tutti gli abitanti. Da questa leggenda nasce l’usanza, durante la festività, di scoppiare mortaretti e riempire foglietti rossi con scritte portafortuna. Il rosso è diventato il colore del Capodanno e la tradizione prevede molte attività “rumorose”, come canti, balli, musica, fuochi d’artificio e petardi. Nian, che in cinese significa anno, è rappresentato nella cultura cinese come un dragone, figura protagonista di moltissime rappresentazioni asiatiche. La vicenda di Nian ci narra dell’incontro con lo straniero, con i fantasmi/mostri che arrivano dai nostri abissi metaforici nutrendosi delle energie vitali, seminando terrore e fuga; la visione ciclica orientale ci indica sapientemente come questo sia un incontro che si ripeterà ogni anno e come la soluzione sia nell’accoglienza dello straniero, dello sconosciuto in una stanza della nostra stessa casa (il nostro spazio interiore) superando la diffidenza e la consuetudine del “già detto-già fatto”. La meraviglia sta nell’apparente semplicità delle azioni che allontaneranno il mostro (foglietti rossi augurali e suoni scoppiettanti) e nella trasformazione degli elementi della paura in festa e condivisione. L’evoluzione è dalla paura alla festa, dalla fuga alla danza, dal buio alla luce, dalla diffidenza all’accoglienza. Nian diventa dunque l’anno nuovo, e, la paura mobilitata dagli abissi, si trasforma nell’energia vitale dell’inizio.
Alcuni rituali del Capodanno Cinese hanno similitudini con il nostro periodo natalizio: si fà visita ai parenti, le famiglie si riuniscono intorno a tavole imbandite, i nonni consegnano ai bambini buste rosse con denaro. Le case vengono decorate con cura e alle porte si affiggono targhette di legno con immagini di divinità per chiedere la loro protezione.
Il quindicesimo giorno si concludono i festeggiamenti con la Festa delle Lanterne che vengono posizionate per le strade, nelle case e nei negozi. Suggestive sono le immagini della sera illuminata da miriadi di lanterne rosse dalle forme molteplici. Spesso alle lanterne sono attaccati degli indovinelli che i passanti si cimentano a risolvere. Il colore rosso delle lanterne è quello della felicità e sono di buon augurio per un futuro luminoso.
Ogni anno è ciclicamente legato ad uno dei dodici animali che fanno parte dell’astrologia cinese.
La leggenda narra che questi animali (il topo, il bue, la tigre, il coniglio, il drago, il serpente, il cavallo, la capra, la scimmia, il gallo, il cane e il maiale) siano stati selezionati in quanto hanno risposto alla chiamata del Buddha. Ognuno di questi animali, secondo l’astrologia cinese, ha delle caratteristiche particolari che influenzano in modo importante anche i tratti del carattere delle persone nate sotto il loro segno.
Il 2022 è l’anno della Tigre, il terzo segno zodiacale cinese, che simboleggia la passione, il coraggio e la sicurezza di sé. Ai dodici segni, si avvicendano anche i 5 elementi e il 2022 sarà, dopo 60 anni l’anno della Tigre d’Acqua. Quindi al coraggio e alla tenacia della Tigre si uniranno il movimento costante, l’imprevedibilità e la capacità di cambiare forma dell’acqua. Sarà un anno di slancio vigoroso e di azione, di esperienza e perizia nel trasformare l’imprevisto in occasione di cambiamento e di apertura creativa al mondo!
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