a cura di Veronica Angioni e Sara Picardo
Torre Maura nel 2022 ha festeggiato i cento anni dalla sua fondazione; un centenario che lo Spazio Potenziale Argolab celebra dedicando il quinto numero di Argomenti al quartiere che lo ospita. Argolab vive la realtà di Torre Maura e vi partecipa attivamente organizzando ogni anno l’Argofest nel mese di giugno (la prossima sarà l’edizione 2.3). Prossimamente il quartiere si animerà delle incursioni “pittoriche” che i ragazzi di Argolab hanno ideato insieme. La redazione ha scelto di esplorare la vita e la storia di Torre Maura, di raccogliere le voci dei suoi residenti; è stato realizzato un numero dove la memoria dei fondatori dialoga con i sogni e le aspettative della nuova generazione. Gli articoli si susseguono offrendo al lettore il paesaggio autentico e schietto di un tessuto sociale multiforme, complesso e vivace. Questa esplorazione ha portato alla realizzazione di un documentario che verrà presto presentato.
L’Argonauta del centenario di Torre Maura è Giocondo Micaloni – detto Dino – noto nel quartiere per la cartolibreria “Guidi dal 1958”. La scelta della redazione è dovuta alla testimonianza delle tre generazioni di gestori e di clienti: volti, aneddoti ed emozioni che tratteggiano con segni veloci la fisionomia di Torre Maura. Guidi dal 1958 è stata riconosciuta come bottega storica dal Comune di Roma due anni fa, l’unica fuori dal centro della capitale. L’incontro con il sig. Micaloni ci fa assaporare sia la storia della sua famiglia che quella del quartiere: grazie alle sue parole scopriamo l’evoluzione di questo quadrante della capitale: dai giochi dei bambini lungo la marana, alle prime case popolari degli anni ‘60, attraverso l’urbanizzazione incontrollata e spesso abusiva, fino alla modernizzazione dei trasporti con la nuovissima Metro C e la presenza di negozietti etnici, testimoni della multiculturalità del Municipio VI. Una libreria che ha saputo cambiare forma, così come Torre Maura, senza mai mutare l’animo profondamente popolare e legato agli abitanti.
Gli ultimi cambiamenti sono stati apportati dalla terza generazione: Marina e Claudio, nipoti della sig.ra Guidi. Claudio, appassionato di Belle Arti, ha contribuito in maniera sostanziosa all’arricchimento della cartolibreria implementando il reparto dedicato a pennelli, colori e materiali per dipingere; lasciamo alla lettura dell’articolo il piacere di guidare il lettore. Quello di unica Bottega Storica, non è l’unico primato di Torre Maura: qui è stata realizzata anche la prima arena cinematografica del quadrante est di Roma. Come ci racconta Gael Sapori nel suo articolo, la fondazione del primo cinema è di epoca fascista e negli anni sorsero varie arene per animare le estati degli abitanti. L’ultimo cinema dismesso giace sotto il parcheggio di un grande supermercato in via delle Rondini, simbolo di una modernizzazione che ha privato i cittadini di una sala cinematografica di quartiere.
Desiderosa di condividere qualcosa in più su questa parte della periferia romana, la redazione ha scelto curiosità e notizie che il lettore troverà in un articolo dedicato. L’esplorazione ci ha condotti a incontrare giovani promesse dell’arte ‘torremaurese’, come Sagni, le cui fotografie in bianco e nero scattate in analogico, durante la pandemia, arricchiscono la nostra rivista con i loro scorci evocativi.
La realtà dura e complessa della periferia e il disagio sociale sono affrontati da Emanuele Giuliani che ci racconta le difficoltà strutturali proprie di luoghi nati e cresciuti senza una vera pianificazione e della carenza di alcuni servizi pubblici importanti. Veronica Angioni, nel suo articolo sulla scuola e dispersione nella periferia Est, ci conduce tra i giovani che abitano il quartiere e che spesso abbandonano gli studi prima di concludere il ciclo di istruzione secondario, a causa della carenza di prospettive future e di spazi adeguati allo studio e dedicati alla cultura. Sono molti i ragazzi che abbandonano la scuola perché “vogliono rendersi indipendenti il prima possibile” – ci racconta Veronica. La riflessione sosta sulla necessità di una revisione del concetto di educazione, di istruzione e di cultura.
L’esplorazione della storia del quartiere ci ha condotto alla recensione del libro “Torre Maura” (Ed. Civilmente, 2016) di Laura Dondolini e Pierina Nuvoli. Le due autrici raccontano la storia e l’anima di questo quartiere attraverso le testimonianze e le foto di chi ci è vissuto e ci vive tuttora. Le due studiose partono da quando si parlava ancora di “Borgata di Torre Spaccata”, arrivano alla divisione delle due Torre Maura fino ai nostri giorni, in cui l’immigrazione ha fatto cambiare il tessuto sociale al territorio.
Il Centenario di Torre Maura è coinciso con il centenario dalla nascita di Pier Paolo Pasolini; la redazione celebra entrambi proponendo la lettura della poesia “Il pianto della scavatrice” (prima edizione Il Contemporaneo 1957, parte del poema Le ceneri di Gramsci). Il componimento, malinconico e nostalgico, affronta la tematica della cementificazione, della periferia che volta le spalle alle origini contadine rischiando di perdere la propria umanità. Tematica attuale sull’identità (o meglio la mancanza di un’identità definita) della periferia di Roma e sulla fatica del lavoro creativo che vuole portare cambiamento ed evoluzione: “Piange ciò che muta, anche per farsi migliore.”
La rubrica “Point Break” suggerisce una serie di film a tema, incentrati tutti sulla realtà della periferia, da Lo chiamavano Jeeg Robot a Quarticciolo, da Fortunata a Sole cuore amore. Il fumetto di Manuel Di Bartolomeo in “Leggerezze” illustra la convivenza tra persone appartenenti a culture diverse.
Concludiamo porgendo un ringraziamento sentito a Torre Maura che dal 2020 accoglie e ospita lo Spazio Potenziale Argolab e le sue iniziative con partecipazione e attenzione; ci auguriamo che la dedica di questo numero sia gradita, così come le prossime iniziative.
Buon centenario e buona lettura!
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