Il Quartiere di Torre Maura è stato uno dei quartieri pionieri per quanto riguarda il cinema, probabilmente grazie alla vicinanza con gli studi di Cinecittà. Fonti storiche indicano che tutto partì nel 1936 nel contesto della palestra locale della Casa della Gioventù Italiana del Littorio, GIL. In quell’anno cominciarono ad organizzare le proiezioni per gli abitanti della zona. Tuttavia si trattava di mere azioni propagandistiche del regime fascista; i filmati proiettati erano principalmente opere realizzate dall’Istituto Luce, la più antica istituzione pubblica destinata alla diffusione cinematografica.
Gli eventi erano comunque un’occasione di svago e conoscenza, anche se parziale, dei fatti che accadevano nel mondo. Con la caduta del fascismo nel 1943, le attività cessarono e solo nei primi anni cinquanta vennero organizzate nella borgata altre iniziative legate al cinema.
Nel 1951 venne inaugurata la parrocchia di S. Giovanni Leonardi e contemporaneamente iniziarono le proiezioni al cinema Airone. Nello stesso anno apre l’Arena Gaja di Via dei Verdoni, un grande cinema estivo da oltre 687 posti a sedere, gestito da Silvio Cacciottolo, grande appassionato di fotografia che lavorò a lungo a Cinecittà. All’apertura estiva l’Arena Gaja accoglieva migliaia di persone che in bicicletta o a piedi arrivavano anche dai quartieri limitrofi.
Il 1956 ha visto la nascita del “Cinema delle Rondini”, un luogo caro a molti abitanti della borgata Torre Maura. Il cinema era sulla stessa via che portava il suo nome. Faceva parte di un primo circuito di cinematografi che all’epoca sorgeva nelle vie delle borgate romane. Ce ne erano di grandi e di piccole, che riproducevano pellicole di prima, seconda o terza visione. Alcune sale erano gestite dalla parrocchia di borgata o dalla sezione di partito. Il cinema aveva grande richiamo sui cittadini e la possibilità di organizzare luoghi di aggregazione fu colta da coloro che avevano l’esigenza di costruire una platea a cui poter parlare.
In quegli anni, il “Cinema delle Rondini” è frequentato da tutti i cittadini. Il primo spettacolo del pomeriggio è destinato ai bambini, il secondo ai ragazzi, la sera il pubblico è formato dagli adulti. All’ingresso la “maschera” ti accompagna al primo posto libero, spesso al buio illuminato dalla torcia elettrica. L’accesso alla sala è aperto durante tutto l’arco della proiezione; si entra e si esce quando vuoi. Il film scorre tra le nuvole sollevate dagli incalliti fumatori. «Aranciata, coca, caramelle, mostaccioli!». Il richiamo al ristoro annuncia l’inizio dell’intervallo, tra le poltrone passa il cabaret con tante piccole leccornie. Qualche lira e la voglia è soddisfatta fino alla fine del film. Il cinegiornale riempie i tempi morti tra uno spettacolo e l’altro e si prosegue con il resto del programma della giornata.
La domenica si andava al cinema e si vedeva quello che davano: film western, d’amore, di guerra, spionaggio, comici. I film musicali erano gli spettacoli che garantivano il tutto esaurito: Morandi, Al Bano, Mal. Nelle sere d’estate, il tetto del cinema si apriva garantendo la visione con un piacevole refrigerio. Tuttavia le attività del “Cinema delle Rondini” si sono svolte fino alla fine degli anni ‘70 fino a quando, al suo posto, fu aperto un supermercato.
“Il giorno 30 dicembre 1978 chiudeva per sempre il cinema delle Rondini – ricorda Sergio Modola, proiezionista all’epoca – non dimenticherò la sua bellissima cabina dove ho imparato l’arte del proiezionista. Un lavoro oggi scomparso. Per chi come me ha vissuto quegli anni e i proiettori a carboni resterà un periodo fantastico….non li dimenticherò mai insieme all’acetato di cellulosa”.
“E’ stata una gran perdita – racconta Alfredo Trebbi, presidente del Comitato di Quartiere e storico abitante di Torre Maura – noi ragazzini ci andavamo sempre e abbiamo scoperto il mondo attraverso quelle pellicole. Si prendevano i soldi per una bibita e se non si avevano si portavano i popcorn da casa. Venivano persone anche da altri quartieri e questo ci faceva sentire importanti. è stata una perdita culturale e simbolica: da cinema a supermercato”.
Dopo la chiusura del cinema, gli spettacoli del quartiere si spostano dall’altra parte della via Casilina, la via consolare che attraversa il quartiere di Torre Maura. Si potevano vedere spettacoli a prezzo ridotto negli ambienti della parrocchia delle suore di Nostra signora del suffragio, a via dei Colombi. I film non erano di prima visione, ma piuttosto vecchie pellicole di anni prima. Così la magia del cinema ha continuato ad allietare i pomeriggi e le serate dei cittadini.
“Ora nel nostro quartiere manca il cinema – racconta Alessia, giovane insegnante dell’I.C. Alzavole – insieme a un teatro e a una biblioteca. Su proposta del gruppo interparrocchiale Theotokos del Comitato di Quartiere abbiamo organizzato una mostra nelle scuole del quartiere dal titolo ‘Il bello di torre maura’. Abbiamo chiesto agli alunni di raccogliere racconti e fotografie del posto in cui vivono. E di augurare qualcosa per il futuro del posto in cui abitano. Quello che hanno risposto quasi all’unisono è che vorrebbero un cinema e un teatro, spazi culturali insomma, in cui assistere insieme a film e cartoni”.
Oggi stiamo assistendo ad una flessione dell’interesse verso le sale da cinema, una disaffezione che è cominciata qualche anno fa. I prezzi sono diventati spesso inaccessibili alle fasce popolari della città. Una famiglia di 4 persone può arrivare a spendere oltre cinquanta euro solo per i biglietti. In più le piattaforme di streaming hanno in buona parte sostituito la voglia degli spettatori, garantendo un flusso continuo di storie a portata di divano con un abbonamento che costa il prezzo di uno spettacolo.
“I ragazzi oggi si guardano tutte queste serie su internet, ma alla fine non è la stessa cosa”, commenta Trebbi. Concorda anche Francesca, giovane abitante del quartiere “andare al cinema e vedere un film su grande schermo è diverso da guardare una serie da soli a casa. il cinema è una magia che bisogna imparare a conoscere fin da piccoli”.
Il risultato di questi cambiamenti è che nel quartiere di Torre Maura non esistono più cinema. Il cinema più vicino è il Broadway di Centocelle, oppure l’Atlantic nel quartiere Tuscolano. Anche questi cinema stanno lentamente spegnendosi.
Il cinema ha fatto parte della vita del quartiere per un lungo periodo di tempo. Ad oggi rimangono i ricordi degli abitanti che c’erano a quel tempo. Un libro intitolato appunto “Torre Maura” scritto da Pierina Nuvoli e Laura Dondolini raccoglie tanti ricordi e storie di quei tempi che ormai non ci sono più, ma tengono in vita il ricordo di un’epoca che ci sembra tanto lontana dai nostri giorni.