Ogni popolo ha una Storia della Medicina e ha costruito il proprio sistema di riferimento per la diagnosi e la cura delle malattie; non tutti i sistemi di cura hanno seguito la stessa strada. In particolare la medicina tradizionale cinese ha un paradigma opposto rispetto alla medicina occidentale. Gli studenti di medicina tradizionale cinese iniziano il percorso di formazione con lo studio del Daodejing (道德经 “Libro della Via e della sua potenza”) e dei fenomeni della natura che ritengono essere regolati da forze opposte e complementari: lo Yin e Yang (conosciuto in occidente come Tao) . Lo Yin è la parte passiva che possiamo definire “Vuoto di Energia”, mentre lo Yang è la parte attiva che possiamo definire “Pieno di Energia”. L’approccio è dunque filosofico e spirituale (quasi cosmogonico), l’attenzione è posta sull’energia (Qi o Ki) che è uno dei tre tesori per la medicina cinese (gli altri due sono lo Shen – lo spirito, l’anima, la parte divina- e lo Jing -l’essenza, l’estratto). In Occidente la formazione della medicina inizia con lo studio della chimica, della biologia, dell’embriologia, dell’istologia e dell’anatomia umana; l’approccio è dunque organicistico e concreto, scientifico.
A fondamento della medicina cinese ci sono i cinque Movimenti energetici, che partendo dall’osservazione della natura, permettono di collegare tramite analogie e similitudini aspetti dell’organismo e delle emozioni umani anche molto lontani ed apparentemente privi di legami fra loro. Di seguito vi proponiamo come accanto all’alternanza delle stagioni vengano collocati elementi, organi, emozioni, colori e sapori.
Sia in natura che nel nostro organismo, l’Energia (Qi) si mette in moto in Primavera (Legno-Fegato-Rabbia-Verde-Acido), si espande in Estate (Fuoco- Cuore- Gioia- Rosso-Amaro) e si destruttura in tarda Estate (Terra-Milza/Pancreas-Riflessioni sul passato-Giallo-Dolce), per poi riprendere forma in Autunno (Metallo-Polmone-Tristezza-Bianco-Piccante) e arrivare infine al massimo approfondimento in Inverno (Acqua-Rene-Paura-Nero-Salato). L’armonia tra le energie della natura e il nostro corpo determina il benessere dell’organismo. Sarà compito del medico di tradizione cinese trovare le disarmonie e intervenire per riportare l’equilibrio. La medicina tradizionale cinese ha un approccio prevalentemente preventivo e si fonda su uno stile di vita corretto che considera l’aspetto organico, energetico e spirituale (Jing, Qi, Shen) dell’uomo in armonia con le energie dell’Universo (da qui nasce lo studio del percorso dei Meridiani e dei punti dell’Agopuntura). Viceversa, nella cultura occidentale il cittadino considera la medicina come un presidio al quale ricorrere in caso di necessità; la cura è incentrata prevalentemente sull’aspetto organico ed è suddivisa in specializzazioni sempre più raffinate.
Nella medicina cinese non esistono competenze specifiche come nella medicina occidentale, ad esempio la cardiologia, l’ortopedia e la neurologia, ma nella medicina cinese le cure sono indirizzate all’equilibrio dei cinque elementi.
A partire da queste differenze di impostazione di diagnosi e cura, sono state organizzate nel tempo molte iniziative di scambio tra le scuole di pensiero scientifico, in modo da confrontarsi sugli aspetti di salute al servizio del cittadino. Una delle integrazione tra Medicina Occidentale e Medicina Tradizionale Cinese più sorprendenti ed efficaci si è verificata nella terapia del dolore e nell’Anestesia con l’uso dell’Agopuntura, strumento eccellente e, talora, materia di studio nella specializzazione di Anestesia e Rianimazione.
Nel 2007 fu organizzata una vera e propria spedizione in treno che ripercorreva le orme di Marco Polo. Il Dipartimento di Salute Mentale di Trento fu tra i promotori di un convoglio di tre vagoni che ospitava 211 persone con disabilità psichica, volontari e giornalisti per combattere i pregiudizi sulla malattia mentale. Passando per Budapest, Mosca, Irkutsk, Ulan Bator ed Erlang i viaggiatori poterono fare lezione di yoga, visitare e incontrare lungo le fermate le delegazioni locali per scambiarsi idee. Raggiunta Pechino furono visitate le strutture psichiatriche che ospitavano i pazienti, al fine di approfondire l’approccio alla cura delle disabilità psichiche in Cina.
La delegazione ha potuto appurare che il metodo applicato era anche in questo caso molto differente da quello occidentale: l’armonia perseguita dalla medicina tradizionale cinese non veniva ricercata altrettanto nell’ambito della salute mentale. Il risultato di questa esperienza è stato il gemellaggio tra il Dipartimento di Salute Mentale di Trento e il Dipartimento di Salute Mentale di un distretto di Pechino che ha arricchito entrambi culturalmente e umanamente.
Auspichiamo che il dialogo tra la Medicina Occidentale e la Medicina Tradizionale Cinese prosegua con l’intento di integrare conoscenze ed esperienze di mondi lontanissimi eppure complementari.
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