La primavera è arrivata, l’allergia ancora no. Quest’anno gli alberi sembrano non voler fiorire.
Un’abitudine che custodisco e condivido con mia madre e mia nipote è quella di fare giri in macchina ogni qualvolta ci sentiamo tristi, e così oggi che il mio umore è incerto mi reco a Tor Bella Monaca, quartiere di Roma conosciuto per la sua brutta fama, caratterizzata da fatti di cronaca nera che gli sono spesso attribuiti anche quando avvengono altrove.
A Tor Bella Monaca ho frequentato il liceo Edoardo Amaldi fino al 2017. Si trova in Via Domenico Parasacchi, nel tornarci noto con piacere che il muro che affianca i cancelli della scuola è abbellito da Murales con fiori e insetti. Sull’altro lato della strada, ci sono altri disegni: uno squalo che nuota in acque inquinate da contenitori in plastica, quadri di Monet, Van Gogh, il volto del sindacalista Aboubakar, una rivisitazione dell’Urlo di Munch affiancato dalla figura di un’infermiera pronta a fare un tampone, due signore che indossano mascherine chirurgiche e dietro la frase “Andrà tutto bene”… e poi una firma: ColorOnda, associazione nata nel 2018 proprio a Tor Bella Monaca con l’obiettivo di rivalorizzare questo quartiere.
Tra i vari colori e disegni, la frase “L’arte è lunga, la vita breve” non può passare inosservata. Sembra sintetizzare la situazione nella quale questi murales ci mettono davanti: la bellezza di questi capolavori della gioventù locale probabilmente rimarrà per sempre su queste mura.
Mentre li guardo penso che bisognerebbe ammirarle anziché dare adito a ulteriori paure e pregiudizi.
“El Chentro” di Tor Bella Monaca nasce nel 1993, ColorOnda è uno dei suoi progetti artistici più recenti ed è incentrato sulla Street Art. Fin dalla nascita di questo centro sociale, infatti, si è cercato di riunire tutti i writers del luogo; negli spazi del centro i writers si riposavano, condividevano idee, realizzavano bozzetti che poi riproducevano sui muri grigi del quartiere.
Mario Cecchetti è uno dei fondatori di ColorOnda, ad Argolab ha tenuto una Masterclass di Street Art e ha contribuito al nostro progetto di murales. L’occasione era buona per fare due chiacchiere. Alla domanda sul come si lavora su un territorio da riqualificare, risponde che il suo iniziale obiettivo era quello di eliminare i muri grigi Tor Bella Monaca attraverso la Street Art, affinché acquisissero bellezza, colore e anima.
Ma qual è l’impatto con il territorio di un’opera del genere? Cecchetti spiega che “i pregiudizi sul writing come disvalore e bruttura sono cambiati, perché il nostro lavoro è stato quello di portare bellezza”. Difatti oggi il progetto riesce a coinvolgere non solo street artist, ma anche bambini, ragazzi e famiglie. “Tutti insieme, dal basso”, spiega ancora Cecchetti, “si adoperano per rigenerare il quartiere e loro stessi, spingendo i passanti e i residenti a incuriosirsi e osservare i palazzi e i muri del quartiere”.
Questo progetto non solo rende più bello il quartiere, ma fa anche in modo che si respiri un’altra aria: per esempio dal 2021 a Tor Bella Monaca un’opera realizzata dall’artista Lucamaleonte ha come obiettivo purificare l’aria che ci circonda. Come funziona? Lo spiega la no-profit Yourban2030, che ha promosso l’opera all’interno del programma RIF Museo delle Periferie di Azienda Speciale Palaexpo, con il patrocinio del VI Municipio di Roma Capitale e il supporto di Findus Italia. Attraverso l’utilizzo di una vernice “ecologica” alla quale, aggiungendo dell’acqua che contiene biossido di titanio che si attiva a contatto con la luce, si possono trasformare agenti inquinanti in molecole di sale. Un processo che contribuisce a rendere più igienici e salutari gli edifici in cui viviamo.
Il murales in questione si trova in Via Agostino Mitelli e rappresenta un banco di pesci simili tra loro. Vuole rappresentare il concetto di diversità, inoltre è stato realizzato sulla facciata di una palazzina popolare, dunque ha contribuito alla ristrutturazione delle case popolari del quartiere.
Questo è solo l’inizio di un percorso che vede la partecipazione dei più piccoli in percorsi creativi di street art nelle vie del quartiere: il tutto grazie alla collaborazione con Mario Cecchetti e il suo progetto ColorOnda.